In generale ogni forma artistica è sempre ben accetta sul nostro blog, poichè siamo sempre più convinti che Cinema e Musica siano il connubio perfetto. L'evento cinematografico non può essere considerato come una forma artistica isolata, ma deve essere visto nell'insieme più grande che contempla anche la musica. Da anni fa così il MedFF che a ottenuto la collaborazione con il produttore Giulio Penzo e che ha saputo mixare le proiezioni con dei veri e propri eventi musicali. Abbiamo la fortuna di parlare con il produttore discografico Massimo Bonelli che, nel corso della sua intervista con #theblogdc, ha fornito interessanti spiegazioni sul panorama musicale italiano. Bonelli è spesso associato agli eventi musicali del 1 Maggio ma c'è da sottolineare anche un legame con l'ambiente cinematografico. Infatti il 22 ottobre 2016 al Teatro Ariston di Sanremo, in occasione della 40ª edizione del Premio Tenco produce l'evento "50 anni senza Luigi Tenco" che diventa poi anche un docufilm andato in onda su Rai 5 per la prima volta il 5 febbraio 2017.
1) Ciao Massimo, grazie per essere qui con noi, come nasce il tuo rapporto con la musica?
Ciao Danny e grazie a voi. Il mio rapporto con la musica nasce alla fine degli anni ’70, quando ancora non avevo imparato a parlare, ma già vivevo un rapporto morboso con un giradischi di plastica arancione ed i 45 giri di “Johnny Bassotto” e “La tartaruga”.
2) Siamo passati dai Queen alle boy band. Come vedi questo “crollo” artistico?
Non vedo alcun un crollo artistico. Credo che la musica di questi anni riesca a rappresentare molto bene l’epoca in cui viviamo e non è affatto di scarsa qualità, anzi. Mi pare di ricordare che ad inizio carriera anche i Beatles fossero considerati una boy band.
3) In qualità di manager e produttore musicale, che cosa c’è nell’orizzonte italiano?
Credo sia un bel momento per la musica italiana. La recente ondata della nuova musica italiana e le continue rivoluzioni della comunicazione digitale hanno scoperchiato il vaso di Pandora dell’enstablishment ed ora ci sono spazi e possibilità molto interessanti per chi ha qualcosa di nuovo ed unico da proporre.
4) Il 1 maggio è l’evento musicale per antonomasia, ma quanto è complicato organizzarlo ?
Molto complicato, al punto che ogni volta, specialmente durante il mese di aprile, mi chiedo chi me lo faccia fare e penso di mollarlo. Poi però già il 2 maggio mi viene la voglia di ricominciare ad organizzare il successivo ;)
5) Che progetti hai per il futuro?
Ho voglia di godermi la vita e di coltivare tutte mie passioni, senza compromessi.
6) Cosa è la musica per te?
E’ la colonna sonora della mia vita.
7) Cinema e musica, un matrimonio spesso vincente. Quali critiche hai da fare a produttori cinematografici?
Produrre è sempre un atto di coraggio e quindi non mi sento di muovere critiche verso chi si mette in gioco per produrre un film. Magari da appassionato mi piacerebbe ogni tanto poter vedere qualche film un po’ più coraggioso ed innovativo.
8) Quale è stata l’esperienza più difficile a livello musicale?
La gestione del management di artisti già affermati. E’ una dimensione davvero complicata da maneggiare perché parliamo di artisti che generalmente sono stati abituati ad essere serviti e riveriti da “manager yes man”. Io non credo di essere tagliato per servire in modo cieco, nè per dire sempre si.
9) Cosa consiglieresti a chi volesse approcciarsi al mondo della musica?
Di studiare tanto, perché questo è un mestiere come ogni altro. Come non si può pensare di diventare cardiochirurgo soltanto grazie alla passione e al talento, così non si può pensare di diventare un grande artista solo perché si è talentuosi e appassionati. Bisogna studiare!
10) Quali artisti recenti ti piacciono ?
Mi piacciono molto Canova e Cosmo, canticchio con piacere i TheGiornalisti pre-“Pamplona + Riccione” ed il primo disco di Calcutta. Adoro La Municipal.
Instagram: https://www.instagram.com/massimobonelli
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