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Immagine del redattoreDanny Caprio

LONELY BROTHA di Bob Bryan

Aggiornamento: 13 ago 2018


"Tutti siamo nati matti. Qualcuno lo rimane" Samuel Beckett

Ho deciso di iniziare con questa bellissima citazione di Beckett il mio articolo odierno che andrà a recensire il cortometraggio di Bob Bryan intitolato Lonely Brotha. Il corto ha una durata di un paio di minuti risultando per certi aspetti assillante, disturbante, profondo ed anche un pò crudele. Il focus del corto è legato ad una confusione mentale che viene rappresentata a video, senza un senso logico proprio per immedesimare lo spettatore in questo limbo mentale che è la confusione psichica. Da un lato mi verrebbe da citare un horror di Filip Halo, Paraphrenia e dall'altro la visione astratta ed asimmetrica di Little Swastika con la sua soft pornografia artistica. Bob Bryan ha tentato di sintetizzare lo stato confusionale che non fa distinzione tra razza, sesso o religione; paradossalmente è un castigo autoritario che prescinde al giudizio, dalla xenofobia e dalla regolarità. Il regista interpreta benissimo il dramma sociale, il sentirsi soli e confusi, dispersi nelle desolate lande della mente e lo fa in uno schema cinematografico atipico, miscelando più stili visivi ed effetti speciali; lasciando l'enfasi del dramma al reparto audio del respiro affannato del protagonista. Stilisticamente non posso dire che sia un film realizzato in maniera eccepibile, la qualità delle immagini (seppure fatto volutamente per dare questo senso di irrequietezza) lascia molto a desiderare e l'audio poteva essere migliorato per offrire quell'aspetto di tridimensionalità e ansia maggiore. Detto questo potrei riassumere in questo modo il mio giudizio così:


"Lonely Brotha è quel labirinto mentale dove il caos ha trovato la via per catturare la mente nell'infinito oblio" - Danny Caprio

 

"We all were born mad, somebody remains" Samuel Beckett

I decided to start with this beautiful quote by Beckett my today's article that will review the Bob Bryan short film called Lonely Brotha. The short has a duration of a couple of minutes resulting in some aspects nagging, disturbing, deep and even a bit cruel. The focus of the short is related to a mental confusion that is represented on video, without a logical sense precisely to identify the viewer in this mental limbo that is psychic confusion. On one side I would like to mention a horror film by Filip Halo, Paraphrenia and on the other hand the abstract and asymmetric vision of Little Swastika with her soft artistic pornography. Bob Bryan has attempted to summarize the confusional state that makes no distinction between race, sex or religion; paradoxically, it is an authoritarian punishment that disregards judgment, xenophobia and regularity. The director perfectly interprets the social drama, the feeling alone and confused, dispersed in the desolate lands of the mind and does so in an atypical film scheme, mixing multiple visual styles and special effects; leaving the emphasis of the drama to the audio department of the protagonist's breathless breathing. Stylistically I can not say that it is a film made in an excitable manner, the quality of the images (although deliberately made to give this sense of restlessness) leaves much to be desired and the audio could be improved to offer that aspect of three-dimensionality and greater anxiety. That said, I could summarize my judgment in this way:


"Lonely Brotha is that mental labyrinth where chaos has found the way to capture the mind in the infinite oblivion" - Danny Caprio

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