Inizio prima con una critica e poi parlerò del resto. La critica è diretta alla giuria che non ha saputo premiare un lavoro come quello di Consuelo Cipriani che ha dato vita ad un film dai toni grigi e drammatici. Eppure la stoffa del campione c'è tutta, si vede, si sente...è proprio splendente.
Trama
L'immutabile divenire è un cortometraggio che parla di Enea e del suo dramma che viene rappresentato in modo superbo. Enea è in un appartamento, apparentemente senza via di uscita, in un mondo circoscritto in cui il suo ego sensoriale è l'unica chiave capace di indirizzarlo verso l'uscita. Ma cos'è effettivamente l'uscita? Esistono prigioni dalle quali è impossibile liberarsi che sono quelle della nostra mente, capaci di legarci e "circoscriverci" dentro un universo alternativo abitato solo dai nostri vuoti pensieri. Inizialmente sarà difficile comprendere il cortometraggio di Consuelo Cipriani, ma si svelerà pian piano trasformando ogni cosa in un meraviglioso percorso interiore del protagonista.
Una cornice vuota è solo un recinto da cui possono nascere infiniti quadri creati dalla mente...
Cast
Eccezionale Federico Valeri, tiene da solo l'intero corto sapendo gestire le emozioni davanti alla cinepresa e fornendo una mimica che accompagna le note del film. One Man Show potremmo dire.
Quattro mura
Menzione di merito al regista, Cipriani, che detta i tempi di un cortometraggio quasi perfetto stilisticamente. Gli effetti con la poca luce presente e le gradazioni del grigio e del blu della notte non fanno altro che esaltare la sua bravura. Dedicarsi a film di questo tipo è davvero un'arte che pochi possono saper maneggiare.
Critica
Un ottimo lavoro che non può essere sminuito da qualche rigo su un blog. L'Immutabile divenire è effettivamente un viaggio "immobile" nei meandri della mente e della debolezza umana. Una ricerca di se stessi, della capacità di venire fuori da situazioni difficili. L'idea che più mi ha colpito è quella delle cornici appese alle pareti. Ottima
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