Destiny di Vikkramm Chandirramani è un corto che supera le aspettative di chi lo guarda, vincitore come Miglior Corto al MedFF 2018, narra il gioco dei ruoli tra ragazzo e ragazza. Tanya ha conosciuto Derek tramite social network e vorrebbe iniziare una relazione con lui, finchè non si accorge che questi non è l'uomo che si aspettava. Inizia così l'inversione dei ruoli che trasforma la preda in cacciatrice. Humor ma anche tantissimi spunti legati al Karma, perchè è questo, alla fine, il senso del cortometraggio di Vikkramm, mostrare le spirituali azioni del karma che invertono, effettivamente, lo stato delle cose. Spesso, lo dico da giudice i moltissimi cortometraggi, quando il cinema indiano partecipa ai festival viene visto come qualcosa di ripetitivo, di già visto. Lo stesso non si può dire per Destiny che si presenta con un appeal tutto suo e con una grandissima valenza internazionale. Il legame con la tradizione c'è ma non è così marcato come in altri film dello stesso Stato. Si avverte, insomma, un impiego di una logica che è più vicina al cinema moderno piuttosto che la solita storia vista e rivista migliaia di volte. Lo stesso discorso lo estendo al Cast che abbandona il tradizionalismo e lo trasforma in un moderno stile recitativo. Derek è la vittima di Tanya, per una volta le situazioni si rovesciano e la parte dello stalker passa nelle mani delle donne; tra l'altro Nikita Vijayvargia ha tutte le carte in regola per tentare di diventare la star del proprio paese.
La regia non è stata impeccabile in ogni punto così come le location non sono state sempre eccellenti, tuttavia un buon cortometraggio che ha avuto la tenacia di essere una "perla nera" in un mare di conchiglie vuote.
Per il cinema indiano il futuro potrebbe essere di Chandirramani
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